Pegarun
Commento di Davide Passeri.
Partiamo dalle motivazioni per cui mi son ritrovato a Fara Novarese: avevo una domenica senza impegni e avevo voglia di tornare a correre in natura.
Da qui viste le possibilità di scelta con almeno 3 trail o skyrun, decido di onorare l'amicizia con Julia Baykova e Vincenzo Bertina che con la collaborazione di Patrizio Mora e altri dell'ASD Trail-Running organizzano il Monteregio Trail, corsa trail delle distanze di 23 e 47km nella regione del Monteregio, cioè tra i comuni di Proh e Briona fino al Monte Fenera in direzione Valsesia, ricca di colline coltivate a vite, da cui si ricavano ottimi vini DOC e DOCG, e di boschi e aree incontaminate nei comuni di Fara Novarese, Sizzano, Ghemme, Cavaglio e Cavaglietto.
Mi iscrivo alla 23km, sono sufficienti per divertirmi e soddisfare l'astinenza da sterrato, e mi ritrovo in anticipo a Fara Novarese dove da tre settimane è stata forzatamente spostata la location di partenza e arrivo per motivi logistici che ne impedivano il regolare svolgimento a Ghemme sede originale.
Ritiro il pettorale al palazzetto, trovo amici varesotti, lombardi e piemontesi, quattro chiacchiere e alle 10 parte la gara lunga con già 20°C sui termometri, ultimi attimi di riscaldamento e alle 10e30 parte anche la mia gara.
Come sempre ultimamente non sono più abituato a gareggiare e mi chiedo sempre “chi me lo fa fare?!?!” soprattutto se arrivo da una settimana lavorativa pesante e da chilometri con dislivello sulla neve il giorno prima.
Le gambe sono un po' imballate, e i primi 200m di gara al 40% di pendenza non aiutano a trovare agilità, però poi ci si immerge nei sentieri e nelle strade bianche tra i filari di vite coltivata a Guyot e la morbidezza del terreno mi dà una mano.
La temperatura continua a salire intorno ai 25° e saggiamente faccio corsa di passo costante senza farmi prendere dall'aumentare la velocità in pianura perchè di tanto in tanto per rompere una monotonia comunque inesistente, gli organizzatori hanno inserito numerosi strappi in salita o in discesa accanto ai filari, meglio tenere in riserva un po' di energie.
Al secondo chilometro un passaggio caratteristico di questa gara, si corre in una gincana tra canne di bambù alte oltre 2,5m con passaggio ricavato a colpi di macete e falcetto.
Si corre su e giù e velocemente si arriva al primo ristoro poi ci si immerge nel bosco su sentieri in single track con tre guadi con acqua alta circa 20cm utili a rinfrescare e refrigerare gli arti inferiori.
Lo scorso anno un mese di piogge abbondati costrinsero la revisione dei tracciati riducendoli a 35 e 15km con acqua alta 70cm nei guadi e corde fisse per aiutarsi nei punti piùimpegnativi.
Si risale di tanto in tanto in cima alle colline e tra i vigneti si sente una piacevole brezza che asciuga ma rende più sopportabile il caldo; i due percorsi da 47 e 23 km si uniscono e separano due volte, al secondo ristoro con la definitiva separazione c'è anche il punto di controllo.
Qui ne approfitto per riempire la borraccia e mangiare frutta disidratata, intanto mi passa il gruppo che avevo alle spalle composto da una ventina di persone che gradualmente avevo ripreso dopo il primo ristoro.
Mancano circa 6km, qualcuno lo riprendo nell'ultima parte di bosco su ampio sentiero, poi quando un signore dice alla ragazza che mi affianca che è la quinta donna e mancano meno di 2,5km all'arrivo, cambio passo e ne riprendo altri 5 o 6 nell'ultima salita su strada sterrata a ciottoli lunga circa un km, ne tengo a vista 3 senza riuscire a riprenderli perchè anche loro entrano in bagarre tra cui la quarta donna.
All'arrivo ci accoglie lo speaker migliore del mondo Ivo Casorati che annuncia il mio arrivo dicendo “ecco il pettorale 566 Passeri Davide che ricordo a podio in un'edizione della Bettelmatt Skyrace”... lo guardo facendo segno con la mano che si stava sbagliando e mi ribadisce che lo confondeva la mia maglia sociale: per cinque secondi sono stato reso importante.
Intanto oggi arrivo 54simo su 220 impiegando 2h12 e credo di non poter chiedere e immaginare di meglio.
Ristoro preso d'assalto dagli assetati dove però non manca nulla, premiazioni che vedono il forte Ornati vincere su Proserpio e tra le donne l'amica Laura Marsiglio al secondo sigillo in quindici giorni dopo aver vinto la Esino Sky Race, docce e ricchissimo pasta party nei portici della cantina sociale davanti al gonfiabile d'arrivo.
Poi è il turno degli arrivi della gara lunga dominata da Filippo Canetta e Cinzia Bertasa.
Prima delle loro premiazioni che avvengono all'arrivo della 5a donna, il cortile della cantina si trasforma in spiaggia dove c'è chi riposa, chi prende il sole, chi assiste agli arrivi osservando la ripida collina di fronte.
Lo spirito trail aleggia nell'aria, è una festa che esalta lo stare insieme e il vivere con rispetto della natura, condita dall'esaltazione dei prodotti locali, dal vino alla birra prodotta nel vicino biellese, ai salumi e i sottaceti offerti da uno sponsor famoso.
Non solo all'arrivo ma anche in gara sono tutti amici, risate e chiacchiere fino al momento dei saluti.
Una gara da consigliare, un'atmosfera bellissima, tutto perfetto grazie all'ASD Trail Running, agli enti locali, ai tantissimi volontari a presidiare il percorso già segnalato eccellentemente.
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