Pegarun
Correre, pedalare e sciare.
Di Carmela Vergura.
Cogne 15-16 febbraio 2014, Valle D’Aosta.
Non è facile praticare il Winter Triathlon, devo ammettere che correre, pedalare e sciare sulla neve, senza soluzione di continuità, è un’impresa non da poco e anche per pochi.
Non sono molti anni che mi sono “tuffata” in questa triplice disciplina che mi diverte moltissimo. I maggiori problemi per me sono il pedalare sulla neve, in particolare condizione di neve fresca o ghiaccio. Dopo varie partecipazioni, finalmente ho capito che occorre avere delle ruote con dei bei copertoni “maggiorati” che fanno galleggiare la bici.
Il Winter Triathlon è un modo invernale per continuare quello che d’estate è il Triathlon, nella sua classica formula di nuoto, bici, corsa. Ricordo il mio primo triathlon a 25 anni. Lago di Caldaro, in Alto Adige. Da allora sono trascorsi “molti” anni e mi diverte ancora praticare le diverse discipline. E’ una valida alternativa alla corsa, allo sci, alla bici praticati da soli come sport. Gare di Winter Triathlon in Italia non ve ne sono tante, considerando che organizzarne una presuppone di avere la neve per preparare i percorsi per tutte e tre le discipline. Le distanze delle gare variano, dai 4 ai 6 km di corsa, dai 9 ai 12 km di mountain bike e dai 6 ai 10 km per il percorso sci di fondo. Il tempo finale viene dato dalla somma delle tre frazioni compresi i cambi, senza interruzione.
Per chi, come me, è abbastanza imbranata sulla bici, un problema in meno perché pedalo con le stesse scarpe della corsa, e quindi non cambio le scarpe dalla corsa alla bici, ma come da regolamento si deve indossare il casco allacciato nella zona cambio.
Le gare sono organizzate sulle piste di fondo e la Valle D’Aosta è stata, grazie alla società del Trisports Team, la regione che ha creato più eventi di questa triplice disciplina nell’arco di molti anni, anche di notevole importanza. Infatti da pochi giorni è terminato il campionato mondiale di Winter Triathlon a Cogne. La società del Trisport Team ha avuto l’onore e il piacere, per il secondo anno consecutivo, di organizzare il mondiale a Cogne, sulle sue piste magnifiche, con lo spettacolare paesaggio delle montagne innevate più che mai. Le gare andate in scena dal 14 al 16 febbraio. Gli junior e gli Elite hanno gareggiato sabato 15 febbraio, domenica 16 febbraio le staffette degli elite, e a seguire noi master e paratriathlon.
Per la sottoscritta ritornare, dopo un anno dal mondiale 2013, nella bellissima valle del Parco Nazionale del Gran Paradiso, ha suscitato fortissime emozioni. Lo scorso anno nevicava e la frazione di mountain bike era stata una frazione infernale, poiché la neve caduta durante la notte non ha praticamente permesso a nessuno dei partecipanti di pedalare se non per pochi metri, di conseguenza tutti a spingere la bici per 8 km!
Molte nazioni erano presenti a questo mondiale di Cogne, a farla da mattatori sono stati i russi seguiti dai norvegesi. Gli atleti nordici hanno una marcia in più rispetto agli italiani, ma i nostri si sono comportati magnificamente riportando diverse medaglie, soprattutto tra gli uomini.
Le distanze affrontate dagli elite sono state 6 km di corsa, 12 km di bici, 9 km di sci. I tracciati di gara molto divertenti e soprattutto tecnici, sono stati tutti disegnati sul Prato di San Orso, dando la possibilità agli spettatori di poter avere sempre una visione completa della gara nelle varie discipline.
Domenica 16 febbraio, è toccato a noi master. Nel gergo tecnico, siamo definiti come categoria Age Group. Alle ore 11.35 la nostra partenza, dopo aver applaudito e ammirato ancora una volta gli atleti della staffetta Elite mista maschile e femminile, dove l’Italia ha conquistato una bellissima medaglia di bronzo.
La prima frazione, quella di corsa è affrontata dalla sottoscritta con molta emozione, in gara ci presentiamo più di un centinaio, circa trenta le donne. Solo quattro chilometri di corsa, una salita e una discesa, due giri al cardiopalma! Al cambio con la frazione di bici mi rendo conto della mia poca esperienza nel pedalare sulla neve (anche se il giorno prima avevo fatto montare i copertoni da neve!), tutto il vantaggio guadagnato sulla corsa lo perdo in bici! Dopo soli, ma infiniti, 6 km di mountain bike, arrivo al cambio con gli sci “orgogliosa” di quello che sino allora stavo facendo, piena di belle speranze mi preparo nello spazio del “cambio” per calzare gli sci da skating. Non avevo considerato che le scarpe da fondo, durante la corsa dalla zona dove ho depositato la bici, sino a quando dovevo salire sugli sci nella zona obbligatoria del cambio, si sono riempite di neve, bagnata! Trascorre il tempo uno due, tre, minuti, io sempre più arrabbiata non riesco in nessun modo a togliere la neve da sotto le scarpe, ci provo con le dita, con la punta del bastoncino, batto la scarpa sullo sci, secondi che passano e atleti che mi superano! Finalmente riparto, in lacrime, alla rincorsa di tutti quelli che sono partiti dalla zona cambio prima di me, ma che in bici erano arrivati dopo! Termino la mia fatica mondiale di Cogne 2014 nel tempo di 1h10’, e comunque, con enorme felicità, arrivo 6° fra le donne e prima della categoria over 50.
Non so se in Italia verrà organizzato ancora un mondiale di Winter Triathlon, considerando che sono due anni di seguito che ha avuto luogo a Cogne. La medaglia d’oro dello scorso anno e la conferma di quest’anno mi hanno riempito di felicità. E’ solo una gara, semplicemente una competizione con gli altri e con se stessi, ma è pur sempre un bellissimo premio che la vita ti regala, un altro piccolissimo pezzo di questo meraviglioso puzzle che è la vita e i suoi momenti magici.
Per classifiche:
http://www.wintertriathlon.vda.it/
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